Dal calabrese:
Anitìnu: pezzo di stoffa cucito a “sacchetto” da portare appeso al collo, all’interno del quale, secondo necessità ed orientamento personale, era inserito un talismano.
Guardianu: guardiano
Il rituale magico dell'Abitìnu ha radici nella notte dei tempi quando, il popolo calabrese, come rimedio a sortilegi e fluidi malefici si legò al collo un talismano a protezione del maligno ed attrattore di buona fortuna.
l'Abitìnu guardianu è una corazza in acciaio splendente, ricamata con sgargianti e multiformi geometrie ancestrali, richiamo di prodigi e monito per il malvagio. Le decorazioni in argilla sono generatrici di connessioni tra la forza vivificante della terra e l'anima di chi la indossa.
L’Abitìnu, detentore di potere magico, si battezza ed innalza a talismano con l'inserimento della Chiave, oggetto personale da riporre all'interno dello Scrigno triangolare, geometria magica a guardia della Chiave stessa.
Dimensioni: diametro interno 23 cm
Materiali: acciaio, argilla, cotone, stoffa
Foto: Alfredo Muscatello
Materia Independent Design Festival, 2020
Selezionata tra i 15 young designer per la V edizione del Materia Festival sotto l'Art Directiondi Antonio Aricò con i progetti l'Abitinu du Desiu e l'Abitinu Guardianu.
L'esposizione di è svolta parallelamente alla "Collezione Santa" con progetti ideati da Elena Salmistraro, Matteo Cibic, Tommaso Spinzi e Sara Ricciardi.